I
desideri di libertà, quando una persona è stressata da varie circostanze,
sono quelli, che il più delle volte risolvono o ridimensionano di molto il
problema. Rifugiarsi nei propri desideri è sempre più frequente in
particolare per quelle persone che hanno più problemi rispetto ad altre.
E' bello pensare di imbarcarsi e quindi di poter navigare, sogno questo
che denota l'estrema necessità di libertà, per poterci confrontare con noi
stessi in un ambiente che ha sempre stimolato nell'uomo, tutte le
possibili fantasie. Credo che, a parte le considerazioni esposte, navigare
deve essere un diritto che non si può togliere a nessuno e comunque non
prima di averne verificato tutti gli aspetti. Una persona che si muove su
una sedia a rotelle, incontra notevoli difficoltà a godere del contatto
con il mare e con le bellezze naturali in quanto sussistono notevoli
barriere sia per l'accesso ad una spiaggia che ancor di più per vivere il
mare. Una soluzione radicale consisterebbe nell'eliminazione di tutte le
barriere e questo è "Impossibile"!!! Mi chiedo, perché non considerare di
concedere l'opportunità di andare al mare e poter ammirare e godere la
vista di questi posti incantevoli ai quali tutti, e ribadisco
indistintamente tutti, non vogliamo rinunciare? La soluzione può essere
una Barca, E' necessario analizzare come andare in "mare" in tutta
sicurezza per se e per gli altri. In tema di sicurezza vorrei soffermarmi
sui comportamenti che adotta in mare il Comandante di una nave che ricopre
una grande responsabilità, in quanto trasporta centinaia di persone ed
impartisce ordini e disposizioni ad una serie di altre persone anche non
qualificate per come procedere nella navigazione. Questo però non gli
proibisce di affidarsi anche al "Pilota Automatico" e quando la nave è in
porto demanda la responsabilità ad un "Ormeggiatore" che a sua volta
impartisce ordini. Abbiamo tutti assistito alle imprese del nostro
Equipaggio nelle regate dell'America' Cup, addirittura in quelle
situazioni così estreme, il Capitano o Skipper passava il timone ad un
altro impartendo a quest'ultimo le necessarie direttive. Da tutto quanto
sopra detto, la naturale riflessione che ne deriva, è che in una nave è
importante che ci sia una "Testa Pensante" che fornisca le corrette
direttive più che un "Culturista Muscoloso". Infatti, che affronta il mare
nei periodi di vacanza in modo intelligente e responsabile, non esce per
una passeggiata con una barca a motore se il mare è mosso; tanto meno
affronta una traversata se le previsioni sono di mare mosso, E' invece
importante sapere come deve navigare se per sfortuna incontra mare mosso.
In tale caso si deve procedere in base al proprio senso di responsabilità
ed operare sui comandi "Barra e Acceleratore" impartendo ai propri amici
di viaggio o all'accompagnatore, ordini, controllando nel contempo quali
difficoltà si stanno presentando nella navigazione. Difficoltà in mare, io
credo non si incontrino in quanto il mare rappresenta uno spazio immenso
che è sinonimo di libertà, ed i sistemi di navigazione risultano semplici,
perfetti ed affidabili. Anche l'ebbrezza del mare mosso si può provare
senza problemi con una barca sicura. Come si può evincere da tutte queste
argomentazioni, per andare in mare c'è solo bisogno di una persona che
abbia le adeguate conoscenze nel campo per poter impartire i necessari
ordini. E' importante perciò, ribadisco, una "Testa Pensante". Mi chiedo
quindi perché si è tolta la possibilità del rilascio della patente nautica
alle persone che se pure hanno un handicap fisico sono "Teste Pensanti".
La loro idoneità intellettiva è comunque certificata. Oggi possono
condurre vetture nel traffico, competere in gare su pista, fare
fuoristrada, giocare con i Kart, in un tracciato cittadino o in una gara
di velocità. Queste persone con il loro handicap fisico sono costretti ad
affrontare, sul filo delle possibilità, milioni di manovre, sfiorando in
pista i cordoli e districandosi brillantemente nel traffico caotico
cittadino. Non posso pensare che se tutto questo è stato reso possibile,
certamente l'andare in mare non rappresenta uno scoglio più impegnativo
per persone disabili. Pertanto le vigenti disposizioni che regolano la
materia non hanno considerato compiutamente tutti gli aspetti e
conseguentemente non conoscono sufficientemente il "mare" e le "capacità"
di quelle persone alle quali è stata tolta la possibilità di navigare.
Credo di stare nel giusto se asserisco che la legge la quale impedisce il
rilascio della patente nautica alle persone con problemi fisici è
"Sbagliata" e quindi va modificata. Per poter restituire la giusta
considerazione a tali persone alle quali è stata negata la meravigliosa
possibilità che è quella di "andare per mare" di "vivere nel mare" di
"sentire il suo profumo" e di "assaporare la sua grandiosità" nel rispetto
e nella valutazione della sua forza e della sua eternità.
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