Sede di Ancona  Via Filippo Marchetti 1     tel .e fax 07154206     e-mail  info@anglatmarche.com
     

<HOME

Patente  Nautica

   


I desideri di libertà, quando una persona è stressata da varie circostanze, sono quelli, che il più delle volte risolvono o ridimensionano di molto il problema. Rifugiarsi nei propri desideri è sempre più frequente in particolare per quelle persone che hanno più problemi rispetto ad altre. E' bello pensare di imbarcarsi e quindi di poter navigare, sogno questo che denota l'estrema necessità di libertà, per poterci confrontare con noi stessi in un ambiente che ha sempre stimolato nell'uomo, tutte le possibili fantasie. Credo che, a parte le considerazioni esposte, navigare deve essere un diritto che non si può togliere a nessuno e comunque non prima di averne verificato tutti gli aspetti. Una persona che si muove su una sedia a rotelle, incontra notevoli difficoltà a godere del contatto con il mare e con le bellezze naturali in quanto sussistono notevoli barriere sia per l'accesso ad una spiaggia che ancor di più per vivere il mare. Una soluzione radicale consisterebbe nell'eliminazione di tutte le barriere e questo è "Impossibile"!!! Mi chiedo, perché non considerare di concedere l'opportunità di andare al mare e poter ammirare e godere la vista di questi posti incantevoli ai quali tutti, e ribadisco indistintamente tutti, non vogliamo rinunciare? La soluzione può essere una Barca, E' necessario analizzare come andare in "mare" in tutta sicurezza per se e per gli altri. In tema di sicurezza vorrei soffermarmi sui comportamenti che adotta in mare il Comandante di una nave che ricopre una grande responsabilità, in quanto trasporta centinaia di persone ed impartisce ordini e disposizioni ad una serie di altre persone anche non qualificate per come procedere nella navigazione. Questo però non gli proibisce di affidarsi anche al "Pilota Automatico" e quando la nave è in porto demanda la responsabilità ad un "Ormeggiatore" che a sua volta impartisce ordini. Abbiamo tutti assistito alle imprese del nostro Equipaggio nelle regate dell'America' Cup, addirittura in quelle situazioni così estreme, il Capitano o Skipper passava il timone ad un altro impartendo a quest'ultimo le necessarie direttive. Da tutto quanto sopra detto, la naturale riflessione che ne deriva, è che in una nave è importante che ci sia una "Testa Pensante" che fornisca le corrette direttive più che un "Culturista Muscoloso". Infatti, che affronta il mare nei periodi di vacanza in modo intelligente e responsabile, non esce per una passeggiata con una barca a motore se il mare è mosso; tanto meno affronta una traversata se le previsioni sono di mare mosso, E' invece importante sapere come deve navigare se per sfortuna incontra mare mosso. In tale caso si deve procedere in base al proprio senso di responsabilità ed operare sui comandi "Barra e Acceleratore" impartendo ai propri amici di viaggio o all'accompagnatore, ordini, controllando nel contempo quali difficoltà si stanno presentando nella navigazione. Difficoltà in mare, io credo non si incontrino in quanto il mare rappresenta uno spazio immenso che è sinonimo di libertà, ed i sistemi di navigazione risultano semplici, perfetti ed affidabili. Anche l'ebbrezza del mare mosso si può provare senza problemi con una barca sicura. Come si può evincere da tutte queste argomentazioni, per andare in mare c'è solo bisogno di una persona che abbia le adeguate conoscenze nel campo per poter impartire i necessari ordini. E' importante perciò, ribadisco, una "Testa Pensante". Mi chiedo quindi perché si è tolta la possibilità del rilascio della patente nautica alle persone che se pure hanno un handicap fisico sono "Teste Pensanti". La loro idoneità intellettiva è comunque certificata. Oggi possono condurre vetture nel traffico, competere in gare su pista, fare fuoristrada, giocare con i Kart, in un tracciato cittadino o in una gara di velocità. Queste persone con il loro handicap fisico sono costretti ad affrontare, sul filo delle possibilità, milioni di manovre, sfiorando in pista i cordoli e districandosi brillantemente nel traffico caotico cittadino. Non posso pensare che se tutto questo è stato reso possibile, certamente l'andare in mare non rappresenta uno scoglio più impegnativo per persone disabili. Pertanto le vigenti disposizioni che regolano la materia non hanno considerato compiutamente tutti gli aspetti e conseguentemente non conoscono sufficientemente il "mare" e le "capacità" di quelle persone alle quali è stata tolta la possibilità di navigare. Credo di stare nel giusto se asserisco che la legge la quale impedisce il rilascio della patente nautica alle persone con problemi fisici è "Sbagliata" e quindi va modificata. Per poter restituire la giusta considerazione a tali persone alle quali è stata negata la meravigliosa possibilità che è quella di "andare per mare" di "vivere nel mare" di "sentire il suo profumo" e di "assaporare la sua grandiosità" nel rispetto e nella valutazione della sua forza e della sua eternità.